Ischia

LA CHIESA DI S. STEFANO

Curazia nel 1745, è parrocchia dal 13 luglio 1959.

Nella parte alta dell’abitato, isolata, con il cimitero a lato, è posta la chiesa, ricordata la prima volta nel 1471; è stata riedificata nel 1650 ed ampliata nel 1843.

Le decorazioni dell’interno sono state eseguite nel 1937 da M. Ottolini. La via crucis, collocata nel 1995, è costituita da 15 formelle in terracotta scolpite in altorilievo e patinate a cera con polvere di bronzo: è un lavoro dello scultore don Marco Morelli, originario di Canezza.


Dipendente dalla parrocchia di Ischia è la chiesetta di San Cristoforo.

Il luogo è menzionato nel più antico documento esistente nell’archivio storico comunale di Pergine, datato 4 giugno 1247, dove è nominato l'”alodium S. Cristofali”, in altre parole un fondo costituito da beni immobili lasciati dai devoti e dai fedeli alla chiesa sufficienti per custodirla e per mantenerla in un assetto degno e corrispondente allo scopo per cui era stata costruita. In vari documenti successivi si accenna all’investitura dell’ufficio di sagrestano (monacus in latino, traduzione del dialettale mònech) della chiesa.
In un altro documento si accenna al contratto stipulato fra il pievano di Pergine e la comunità di Ischia e Canale nel 1501, per cui il pievano sarà responsabile del mantenimento della chiesetta. Rifacendosi a questo contratto il pievano Domenico Prada, nel 1703, si preoccupò del restauro della chiesa che era cadente.

Nel 1809 la chiesa coi suoi beni fu venduta a Giovanni Corradi.

Nel 1906 fu riscattata e portata alla forma e struttura attuali. Fu riparata in seguito ai danni subiti da un fulmine caduto nell’agosto del 1972.

Sull’antico campanile è rimasta una sola campana, fusa nel 1522. Radicale il restauro attuato nel 1998.