Don Lauro a confronto con le comunità del perginese: al via il lavoro di revisione degli orari delle messe, nell’ottica di un lavoro sempre più improntato sul “noi”

Primo incontro di tutti i consigli pastorali delle 11 parrocchie del perginese affidate a don Antonio Brugnara (Pergine, Masetti, Zivignago, Roncogno, Costasavina, Susà, Canale, San Vito, Santa Caterina, Ischia e da fine ottobre anche Canezza, come amministratore parrocchiale), mercoledì 25 settembre alla Provvidenza a Pergine, alla luce delle recenti difficoltà nell’assicurare la celebrazione domenicale della messa in tutte i paesi del circondario. Un incontro non decisionale, ma che è servito per gettare le basi di un lavoro comune che nel corso del mese di ottobre porterà ad una revisione di tutto l’impianto delle messe di queste parrocchie.

I consiglieri presenti alla serata con l’Arcivescovo

“Dobbiamo ripensare i criteri per la vita delle comunità -ha esordito don Lauro- che in prospettiva non coincideranno più con i confini della parrocchia. Ma la difficoltà del momento può diventare anche occasione di rilancio. Si può dire che ora la realtà è arrivata prima delle idee, quello di cui nove mesi fa stavamo discutendo come futuribile, è già qui”.

Molti i fattori che, in breve tempo, hanno portato a questa situazione di emergenza: la malattia di don Dario Sittoni, che il 27 ottobre lascerà la guida della parrocchia di Canezza per dedicarsi solo a quella di Serso; la malattia di don Gino Boninsegna, collaboratore pastorale attualmente in convalescenza che al rientro dovrà essere alleggerito da certi impegni; la notizia che, entro massimo 3 anni, i frati francescani lasceranno Pergine, con il convento in chiusura (ed il conseguente ripensamento dei loro servizi a favore delle strutture sanitarie di Pergine, quali casa di riposo, ospedale Villa Rosa e comunità psichiatrica) ma con delle celebrazioni comunque garantite che facciano “vivere” la chiesa del convento; il trasferimento della comunità dei padri Giuseppini, che da Calceranica andranno a Lavis, in oratorio, dove potranno approfondire al meglio il loro carisma verso i giovani anche a Pressano, Giovo e Cembra, e con gli oratori di questi paesi firmeranno un’apposita convenzione per l’animazione della pastorale giovanile.

Don Antonio Brugnara con padre Marco Demattè e padre Gianni Beraldo, padri giuseppini in partenza dall’Alta Valsugana

In aiuto al perginese arriverà, il sabato e la domenica, don Tiziano Telch, rettore del seminario e delegato per l’area annuncio e sacramenti dell’Arcidiocesi.

Si ipotizza di formare delle aree, formate da gruppi di parrocchie affini per vicinanza o per lavoro comune già svolto, che lavorino e collaborino in sinergia: zone con nucleo centrale a Pergine, attorniato dalle aree formate da Canezza-Zivignago-Masetti, Ischia-Canale-San Vito-Santa Caterina, Susà-Roncogno-Costasavina.

In questi sotto-gruppi le celebrazioni dovranno giocoforza essere alternate, dal sabato sera alla domenica mattina; le messe feriali, anche per comodità con le varie intenzioni per i defunti, saranno assicurate solo a Pergine; l’auspicio è invece che, in ogni comunità, nascano dei gruppi di preghiera che si riuniscano a cadenza settimanale, dove si può giornaliera, per un semplice momento dedicato al Signore senza che la presenza di un sacerdote si renda necessaria.

Il primo incontro dei rappresentanti di ogni parrocchia avverrà lunedì 7 ottobre alle 20.30 in canonica a Pergine, seguito la settimana successiva, lunedì 14 ottobre, da un secondo momento. Lunedì 21 ottobre, di nuovo alla Provvidenza, i consigli si riuniranno di nuovo in “sessione plenaria” per una prima restituzione del nuovo impianto messo a punto negli incontri preparatori. Dopo un primo momento di sperimentazione e prova, è ipotizzabile un momento di verifica, per aggiustare quello che si è dimostrato non funzionare o non essere pratico.

Presente alla serata di Pergine anche don Angelo Gonzo, che da domenica 22 settembre è parroco di Civezzano, Seregnano, Bosco e Sant’Agnese: anche grazie alla sua pluriennale esperienza in missione, la collaborazione con lui può diventare fattiva nel perginese per momenti dedicati alle missioni, come il prossimo mese di ottobre, per tradizione dedicato alla preghiera missionaria. Una collaborazione fuori dai “confini” del perginese, nel segno di un lavoro sempre più di comunione che deve contraddistinguere il nuovo corso della Chiesa locale.